Weekly Recs | 2020/12

Stian Westerhus – Redundance (House of Mythology, 2020)

Jeremiah Cymerman – Cathedral (self-released, 2020)

♢ [vv.aa] Hodokeru Mimi (901 Editions, 2019/20)

Jordane Tumarinson – Petites histoires de mon enfance (1631 Records, 2020)

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Weekly Recs | 2020/8

Nyx Nótt – Aux pieds de la nuit (2020)

Ancient Infinity Orchestra – Solar Seasons (2020)

Jim Denley / Christian Marien; Pierre-Yves Martel / Matthias Müller – Dis-Drill (2020)

Manfred Werder / Taku Sugimoto (2020)

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Toshiya Tsunoda ‎– Extract From Field Recording Archive

Erstwhile, 2019
field recordings, experimental

(ENGLISH TEXT BELOW)

Ciò che da oltre vent’anni contraddistingue la ricerca di Toshiya Tsunoda sul suono naturale è il virtuoso perseguimento di una via mediana tra la sua pura documentazione e la ricomposizione a partire dallo stesso. Nell’arte del field recording, infatti, si possono individuare per approssimazione due estremi: uno più prettamente “ecologico” o descrittivo, cui ad esempio fanno storicamente capo gli interventi di Chris Watson e Éric La Casa; un altro, invece, ascrivibile al dominio della sound art astratta, rappresentato in particolar modo dalle numerose suite “untitled” del Francisco López maturo, sequenze e collazioni di fonti le cui sembianze vengono drasticamente manipolate e stravolte.
Nel mezzo, dicevamo, trovano spazio le registrazioni al confine col microsound di Tsunoda, come anche del pioniere americano Alvin Lucier e di Steve Roden, molte volte non riconducibili alla sorgente acustica che riproducono, andando così a rivelare un mondo “ulteriore” e potenziale all’interno di quello esistente, senza mai praticare artifici atti a discostarsene. 

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