self-released, 2021
free jazz/impro

(ENGLISH TEXT BELOW)
Lo spirito e la saggezza degli antenati non dovrebbero mai essere un appiglio sicuro, un testo sacro al quale attingere con cieco dogmatismo: l’autentica devozione ai giganti del passato può esprimersi appieno soltanto per mezzo di una fertile e consapevole libertà espressiva, in ossequio alla loro incorruttibile tensione innovatrice. La giovane sassofonista Kaleigh Wilder ha certamente una moltitudine di maestri verso cui rivolgere lo sguardo, ma sembra avere già sufficiente sicurezza per trovare in se stessa l’ispirazione centrale del proprio linguaggio improvvisativo. E Placemaking è il suo lucente manifesto.
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