Un recente episodio d’influenza ha lasciato dietro di sé un fastidioso problema all’udito: frequenze basse che prima risultavano impercettibili mi rimbombano nella testa; le medie, specie quelle del parlato, risultano grottescamente distorte, come appartenessero a entità androidi anziché persone in carne e ossa. Con ogni probabilità si tratta soltanto di un’infiammazione passeggera, ma tale da rendermi quasi insopportabile l’ascolto dei suoni quotidiani, per non parlare della musica.

Sperando in uno scenario ottimistico, mi prendo questo tempo di arresto forzato per staccare dall’attività di scrittura critica che ha impegnato, pressoché ininterrottamente, gli ultimi quindici anni della mia vita. Voglio ringraziare gli artisti e i lettori per il supporto sinora dimostrato nei confronti di questo progetto: se tutto andrà bene, ci rivedremo presto su queste pagine.

– Michele


A recent flu episode has left me with a troublesome hearing problem: previously inaudible low frequencies rumble in my head; mids, especially those of speech, are grotesquely distorted, as if they belonged to android entities instead of flesh-and-blood people. In all likelihood this is just a passing infection, but such that it makes listening to everyday sounds, let alone music, almost unbearable.

Hoping for an optimistic scenario, I am taking this forced downtime to detach myself from the critical writing activity that has occupied, almost uninterruptedly, the last fifteen years of my life. I would like to thank the artists and readers for the support so far shown towards this project: if all goes well, I will see you again soon on these pages.

– Michele

Germaine Sijstermans / Koen Nutters / Reinier van Houdt – Circles, Reeds, and Memories

Elsewhere, 2023
experimental, contemporary classical


(ENGLISH TEXT BELOW)

‘Coltivare insieme la solitudine’: un po’ troppo melenso, come titolo per una pubblicazione di questo profilo, ma se fossi costretto alla più estrema sintesi verbale lo sceglierei senz’altro, nel vano tentativo di racchiudervi le sfuggenti, inesprimibili malinconie suscitate da questo trio/trittico. Un raro incontro dal vivo, e tutto olandese, tra figure di rilievo della sperimentazione musicale ad ampio raggio: Germaine Sijstermans, Koen Nutters e Reinier van Houdt sono tutti già apparsi a vario titolo nel ricco catalogo Elsewhere, ma più di altre questa registrazione pare risplendere dell’aura tipica di un evento senza possibilità di replica, quello stato di grazia che non nasce premeditato bensì sorge poco a poco, inintenzionalmente, dall’esercizio della massima dedizione performativa.

Leggi tutto / read more

Lizzy Welsh – The Target Has Disappeared

Discreet Editions, 2023
contemporary classical


(ENGLISH TEXT BELOW)

La tecnica settecentesca del bariolage nasceva da una pura necessità, ovvero creare un effetto di accompagnamento ai virtuosismi di uno strumentista d’archi solista: ma nella sua frenetica, ancorché aggraziata, gestualità ondeggiante si annidava già il seme di una poetica tutta nuova, affrancata dalla grammatica dell’intonazione naturale per avvicinare, in apparenza, le segrete armonie della natura stessa – o tutt’al più di un suo simulacro idealizzato. È dunque di volo, come nei “Tre notturni brillanti” di Salvatore Sciarrino, che entra in gioco il violino barocco di Lizzy Welsh, unendo corpo e suono nel libero, inafferrabile battito d’ali della “Chaconne” (2022) tratta dal ciclo ‘Outlines’ di Alexander Garsden.

Leggi tutto / read more

Jürg Frey – Continuité, fragilité, résonance

Quatuor Bozzini / Konus Quartett

Elsewhere, 2023
contemporary classical, reductionism


(ENGLISH TEXT BELOW)

Videmus nunc per speculum in aenigmate, tunc autem facie ad facies

1 Corinzi 13,12

È risaputo che la statura di ‘classico’ non venga decretata mai in tempo reale ma soltanto a posteriori, talvolta con giudizi diametralmente opposti alla fortuna ottenuta dall’autore nel corso della sua vita. Inutile fare scommesse in tal senso, poiché a nessuno è dato di sapere chi, tra mezzo secolo, sarà elevato alle glorie dell’arte e chi, per un motivo o per l’altro, cadrà nell’oblio della storia. In apparenza, dunque, non vi sarebbe alcuna giustificazione nel conferire una simile onorificenza a un outsider consapevole e adamantino come Jürg Frey, se non fosse per l’abnegazione con la quale ha perseguito – e oramai raggiunto – la cristallizzazione di un’estetica riduzionista che mira all’essenza ineffabile della musica, non trovando ragion d’essere altro che in se stessa.

Leggi tutto / read more

Beliah / Heilbron / Majkowski / Shirley – Bertrand Denzler: Low Strings

Confront, 2023
drone, microtonal


(ENGLISH TEXT BELOW)

Circa dalla metà degli anni novanta e sino a tempi ancora recenti, le varie estetiche riconducibili alla drone music sono state perlopiù votate a suggerire un immaginario cinematico, espressionistico, utilizzando l’estensione temporale come un’enorme tela pittorica. Un cambio di paradigma, oltre che di mezzi, si è reso vieppiù necessario col maturare di una consapevolezza che, instillata dall’onda lunga delle avanguardie novecentesche, ha finito per affascinare le nuove generazioni di musicisti sperimentali: ovvero che la materia sonora è in grado di scolpire il tempo, plasmarlo a propria somiglianza e dunque modificarne la percezione, se non addirittura l’essenza.

Leggi tutto / read more