Michael Pisaro-Liu – Revolution Shuffle

Erstwhile, 2021
sound art

(ENGLISH TEXT BELOW)

Due secoli fa ne avrebbero scritto un’opera lirica in tre atti, con numeri di grande enfasi canora e orchestrale; dalle avanguardie in poi, uno spettacolo multidisciplinare che fondesse epoche e culture distanti tra loro, mitologia greca e guerriglia metropolitana. Ma una volta spremuti anche i linguaggi della postmodernità, come si può rappresentare la rivoluzione? E ancora: è possibile assumere in merito una posizione di distacco critico, lasciando che sia soltanto il simulacro sonoro della realtà a farsi narratore (presuntivamente) imparziale?

Leggi tutto / read more

Catherine Lamb – Aggregate Forms

JACK Quartet

Kairos, 2021
contemporary classical, microtonal

(ENGLISH TEXT BELOW)

Nel momento in cui le innovazioni emerse dall’ambito della sperimentazione drone e microtonale arrivano a modificare (se non elidere) le forme, gli intenti e i significati della composizione “classica”, si rende sempre più necessaria l’adozione di una nuova tassonomia, al fine di indicare una cesura netta rispetto ai canoni e alle correnti sino ad allora predominanti. Anche presso l’establishment della neue musik, infatti, risulta ormai trasversale il riconoscimento di figure come Alvin Lucier, Phill Niblock ed Éliane Radigue quali maestri di una poetica del suono allo stato puro, numi tutelari di quella che potremmo idealmente definire “composizione fenomenica”.

Leggi tutto / read more

Taku Sugimoto – Octet

Meenna, 2021
onkyo, reductionism

(ENGLISH TEXT BELOW)

Un uomo si propone di disegnare il mondo. Nel corso degli anni popola uno spazio con immagini di province, di regni, di montagne, di baie, di vascelli, di isole, di strumenti, di astri, di cavalli e di persone. Poco prima di morire, scopre che quel paziente labirinto di linee traccia l’immagine del suo volto.
(Jorge Luis Borges)

Un lungo e frammentario processo, con una decisiva cesura al cuore del XX secolo, ha condotto le arti ad affrancarsi dalla tirannia della significazione per raggiungere (o riconquistare?) forme espressive più assolute, estetiche della riduzione o dell’eccesso che trascendessero tanto la mimesi con il reale quanto ogni riferimento alla soggettività dell’artefice. Le operazioni di casualità, l’improvvisazione e l’anti-accademismo delle avanguardie, tuttavia, non sono state strade senza ritorno, ma piuttosto le nuove e necessarie fondamenta per l’insediamento di linguaggi puri, autonomi, vie d’accesso privilegiate a una bellezza sconosciuta, fuori dal tempo e dalla storia.

Leggi tutto / read more

Georgia Rodgers – September

Apartment House & Zubin Kanga

Another Timbre, 2021
contemporary classical, reductionism

(ENGLISH TEXT BELOW)

Le vie del riduzionismo ci hanno sempre più abituati a un’espressività in apparenza priva di personalismi, il più possibile asciugata di un’esplicita significazione affinché le particelle elementari della scrittura musicale potessero rivelarsi semplicemente per come sono. Ma ciò non deve necessariamente indurci a credere che si tratti di “musica per la musica”, dimentica del suo pur necessario destinatario, poiché solo l’ascolto attivo di quest’ultimo può proiettare su di essa percetti, simbologie e sentimenti che la materia sonora, altrimenti, non tradisce.

Leggi tutto / read more