Michael Pisaro-Liu – Revolution Shuffle

Erstwhile, 2021
sound art

(ENGLISH TEXT BELOW)

Due secoli fa ne avrebbero scritto un’opera lirica in tre atti, con numeri di grande enfasi canora e orchestrale; dalle avanguardie in poi, uno spettacolo multidisciplinare che fondesse epoche e culture distanti tra loro, mitologia greca e guerriglia metropolitana. Ma una volta spremuti anche i linguaggi della postmodernità, come si può rappresentare la rivoluzione? E ancora: è possibile assumere in merito una posizione di distacco critico, lasciando che sia soltanto il simulacro sonoro della realtà a farsi narratore (presuntivamente) imparziale?

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Keith Rowe – The Room Extended

Erstwhile, 2016
eai

(ENGLISH TEXT BELOW)

Live and invent. I have tried. I must have tried. Invent. It is not the word. Neither is to live. No matter. I have tried. […] I say living without knowing what it is. I tried to live without knowing what I was trying. Perhaps I have lived afterall, without knowing.

(Samuel Beckett, “Malone Dies”)

“Invenzione” designa di solito qualcosa di compiuto, diverso e tendenzialmente migliore rispetto ai suoi predecessori. La storia, l’arte – e ancor meno la musica – non premiano chi procede per tentativi, a meno che non raggiunga un risultato concreto e tangibile.
Circa dieci anni fa Keith Rowe firmava il primo lavoro solista nel catalogo Erstwhile: The Room è la metafora perfetta di una ricerca sedentaria, che ammette i confini spaziali e demolisce quelli espressivi; uno spazio-tempo immobile dove è possibile lasciare soltanto segni sottili e impermanenti, o intercettare ciò che ne proviene al di fuori del proprio agire.

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