901 Editions, 2022
reductionism

(ENGLISH TEXT BELOW)
Nel corso degli ultimi decenni le vie dell’understatement musicale si sono andate ramificando e radicalizzando non soltanto sul fronte estetico ma anche su quello concettuale: una volta approfondito il dialogo col silenzio (o meglio, con la sua apparenza), qualcuno si è domandato se fosse possibile perseguire l’utopia di una “sparizione autoriale”, ovvero il manifestarsi di una realtà sonora non sollecitata, pressoché inavvertita. E non si tratta di compiere uno sterile atto di modestia, bensì di valicare i limiti estremi dell’intenzione creativa e sondare l’ipotetica soglia liminale tra suono naturale e artificiale. In questo interstizio si cela, forse, la “musica a venire” teorizzata da François Bonnet, svuotata di ogni personalismo per darsi nella sua incorrotta essenza.
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