Kali Malone – Does Spring Hide Its Joy

featuring Stephen O’Malley & Lucy Railton

Ideologic Organ, 2023
drone


(ENGLISH TEXT BELOW)

Tra le file della sperimentazione contemporanea, il necessario e pressoché unanime ritorno alla musica “suonata” è andato di pari passo con l’affermazione di espressività che non fanno più capo a un’autorialità ristretta – la dicotomia compositore/interprete d’ascendenza classica –, ma sembrano piuttosto rientrare nel quadro di una grande opera collettiva, un unisono di forme e intenti nella cui pluralità di voci nessun tratto individuale risulta mai preponderante, ogni elemento concorre alla definizione di un suono che, almeno in apparenza, arrivi ad assumere una vita propria.

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Taku Sugimoto – Octet

Meenna, 2021
onkyo, reductionism

(ENGLISH TEXT BELOW)

Un uomo si propone di disegnare il mondo. Nel corso degli anni popola uno spazio con immagini di province, di regni, di montagne, di baie, di vascelli, di isole, di strumenti, di astri, di cavalli e di persone. Poco prima di morire, scopre che quel paziente labirinto di linee traccia l’immagine del suo volto.
(Jorge Luis Borges)

Un lungo e frammentario processo, con una decisiva cesura al cuore del XX secolo, ha condotto le arti ad affrancarsi dalla tirannia della significazione per raggiungere (o riconquistare?) forme espressive più assolute, estetiche della riduzione o dell’eccesso che trascendessero tanto la mimesi con il reale quanto ogni riferimento alla soggettività dell’artefice. Le operazioni di casualità, l’improvvisazione e l’anti-accademismo delle avanguardie, tuttavia, non sono state strade senza ritorno, ma piuttosto le nuove e necessarie fondamenta per l’insediamento di linguaggi puri, autonomi, vie d’accesso privilegiate a una bellezza sconosciuta, fuori dal tempo e dalla storia.

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Lucy Railton & Kit Downes – Subaerial

SN Variations, 2021
free impro, modern classical

(ENGLISH TEXT BELOW)

Ogni nuovo progetto collaborativo – specie in ambito sperimentale – è contraddistinto dal graduale avvicinamento a un certo qual stato di grazia, a un crocevia in cui l’ascolto reciproco e il gesto musicale entrano alfine in una simbiosi spontanea, non più guidata da armonie e progressioni studiate, in fragile equilibrio sull’attimo presente. Una padronanza che si conquista soltanto nel tempo e con incrollabile abnegazione, come da lunghi anni la perseguono i britannici Lucy Railton e Kit Downes, a fianco nelle più diverse occasioni sia in studio che dal vivo, incluse due incursioni nel prestigioso catalogo ECM (Thomas Strønen, Time Is a Blind Guide, 2015; Kit Downes, Dreamlife of Debris, 2019) e il secondo capitolo della serie ‘Portraits GRM’ (opere elettroniche a firma di Lucy Railton e Max Eilbacher).

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Weekly Recs | 2020/25

Rhodri Davies – Transversal Time (Confront Recordings, 2020)

Anla Courtis & Daniel Menche – Cuspa Llulu (Moving Furniture, 2020)

Antoine Beuger – Dedekind Duos (Inexhaustible Editions, 2020)

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