Toshimaru Nakamura / Tetuzi Akiyama – Idiomatic Expressionism

Ftarri, 2021
eai, onkyo

(ENGLISH TEXT BELOW)

Materie inerti che si animano e collidono, tra improvvisi fiotti di calore strumentale e cruda astrazione analogica. Tra i più rodati esponenti dello sperimentalismo radicale giapponese, Toshimaru Nakamura e Tetuzi Akiyama riescono come pochi altri ad agevolare l’attrazione degli opposti, rendendo le loro pratiche performative un dispositivo di ascolto reciproco ma anche di contrasto accidentale, consci che la totale dedizione al suono (onkyō) nel suo farsi sia di per sé sufficiente a garantire una sorta di equilibrio tra le parti, per quanto labile e provvisorio.

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Toshimaru Nakamura – Culvert – No-Input Mixing Board 10

Room40, 2021
glitch-noise, experimental electronic

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Probabilmente nessuno, alle soglie del nuovo millennio, avrebbe scommesso sulla longevità dell’intuizione di Toshimaru Nakamura: dopo averne intravisto le potenzialità, invece, egli ha promosso la no-input mixing board a suo (non)strumento esclusivo, inaugurando una lunga serie di composizioni sperimentali che ancora oggi ne attestano la duttilità e l’inebriante alterità sonora.Tre anni dopo l’edizione del nono volume Re-Verbed (2018), è di nuovo la Room40 di Lawrence English a perpetuare questa eredità elettroacustica in divenire, attualmente orientata a un’estetica glitch-noise sempre più estrosa e coinvolgente.

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Magnus Granberg ‎– Come Down to Earth Where Sorrow Dwelleth

Revised version for sho, koto, prepared piano and electronics

Meenna, 2020
contemporary classical, eai

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Pochi mesi fa, all’uscita della prima registrazione di “Come Down to Earth Where Sorrow Dwelleth”, venne fatta una breve menzione del suo specifico adattamento in occasione del primo viaggio di Magnus Granberg in Giappone. Un legame già consolidato con i rodati sperimentatori Toshimaru Nakamura e Ko Ishikawa – membri dell’ensemble Skogen fondato dal compositore svedese – lo ha infatti condotto nel tempio dell’avanguardia radicale e della libera improvvisazione a Tokyo: le mura del locale underground Ftarri hanno così accolto il debutto di un inedito quartetto elettroacustico, impegnato in un’eccentrica rilettura della partitura precedentemente affidata all’ensemble da camera Ordinary Affects.

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Weekly Recs | 2020/13

Giulio Aldinucci – Shards of Distant Times (Karlrecords, 2020)

♢ [v.a.] See You at Ftarri (Meenna, 2020)

Max de Wardener – Music for Detuned Pianos (Village Green, 2020)

Jen Hill & Claire Rousay – Alcohol (Heavy Mess, 2020)

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