Keiji Haino – 黑的意义 The Meaning of Blackness […]

Old Heaven Books, 2020
experimental, noise, free impro

(ENGLISH TEXT BELOW)

In un’epoca in cui l’avanguardia e la sperimentazione sembrano insiemi di propaggini caotiche, miriadi di discepoli e pochi veri maestri, Keiji Haino si mantiene un fulcro costante e incrollabile, benché itinerante tra numerosi progetti e collaborazioni ad ampio raggio. Anche i sempre più frequenti interventi in situazioni collettive, d’altronde, finiscono sempre per diventare qualcosa di essenzialmente suo, affiancato puntualmente da comprimari di tutto rispetto – tra i più recenti e meritevoli bisogna menzionare i SUMAC di Aaron Turner, il collettivo free-jazz Konstrukt e la consolidata triade con Jim O’Rourke e Oren Ambarchi.
Mancava invece da qualche tempo l’Haino “solitario”, pienamente autoriferito come nei leggendari esordi degli anni 80: pur trattandosi di una registrazione live, The Meaning of Blackness è considerata dal suo autore come un’opera compiuta e a sé stante, ribadendo che anche una performance – più o meno improvvisata che sia – è a pieno titolo un atto volontario di composizione.

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Weekly Recs | 2020/13

Giulio Aldinucci – Shards of Distant Times (Karlrecords, 2020)

♢ [v.a.] See You at Ftarri (Meenna, 2020)

Max de Wardener – Music for Detuned Pianos (Village Green, 2020)

Jen Hill & Claire Rousay – Alcohol (Heavy Mess, 2020)

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[V.A.] Kankyo Ongaku: Japanese Ambient, Environmental & New Age Music 1980-1990

Light in the Attic, 2019
ambient/electronic, new age

(ENGLISH TEXT BELOW)

Conoscendo anche sommariamente i tratti culturali del Giappone, chiunque potrebbe immaginare che il concetto di “musica ambientale” abbia avuto origine nel Sol Levante, di comune accordo con le filosofie zen e le pratiche meditative che ne sono parte integrante. Nel corso del Novecento si è certamente generato un gioco di rimbalzi, un interscambio favorito dagli interessi di John Cage e dal crescente desiderio dei musicisti occidentali – dall’utopia minimalista della Dream House ad Alvin Lucier – di trovare nuove e più ampie dimensioni temporali entro le quali indagare le fenomenologie del suono ed esprimere la propria interiorità.

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