Tony Conrad / Arnold Dreyblatt / Jim O’Rourke – Tonic 19-01-2001

Black Truffle, 2023
drone, minimalism


(ENGLISH TEXT BELOW)

Entrare in contatto diretto con la singolare visione di Tony Conrad – che fosse in qualità di performer aggiuntivo o di semplice ascoltatore – presupponeva la categorica rinuncia all’idea della musica come dato di fatto, come qualcosa che preesiste la sua manifestazione e attende soltanto di compiersi. Per Conrad il suono è materia viva, e dunque antitetica all’astrazione: il presente è l’unica istanza nella quale può crearsi e svilupparsi, al pari di un organismo che non giunge mai a una forma pienamente risolta – per l’appunto “ideale” – bensì trova in un costante processo evolutivo la sua stessa ragion d’essere. In quest’ottica ogni performance assume un carattere topico, diviene la dimostrazione empirica di una fenomenologia inusitata attraverso la quale si disvelano le dinamiche profonde della realtà acustica.

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Jim O’Rourke – Best that you do this for me

Apartment House

Another Timbre, 2021
contemporary classical, reductionism

(ENGLISH TEXT BELOW)

«Non penso alla “creatività” o all’“espressione” perché credo che accadano spontaneamente, che tu lo voglia o no. Semmai, credo che tentare di essere creativi sia una trappola. Probabilmente sono più motivato dai problemi che da qualunque desiderio di creare.»

Nelle recenti pubblicazioni a firma di Jim O’Rourke torna a porsi insistentemente l’enigma della “sparizione autoriale”, della volontaria fuoriuscita dal quadro espressivo in favore di un’estetica residuale, ormai del tutto svuotata di concettualismi e marcate stilizzazioni. Significa immaginare il fare artistico come un serbatoio esausto, prosciugato dal furore anarchico delle avanguardie storiche e dall’ansia polisemica e decentrante della postmodernità, e di conseguenza lavorare con ciò che rimane, sulla nuda superficie dell’involucro mediale, ove l’interprete agisce come proiettando un’ombra esile ed effimera del suo strumento.

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Portraits GRM: Jim O’Rourke

(ENGLISH TEXTS BELOW)

Un legame già fertile e consolidato, quello tra la storica istituzione parigina GRM (Groupe De Recherches Musicales) e l’etichetta viennese Editions Mego: quest’ultima, nel 2012, si rendeva complice designata nel creare una serie di fondamentali riedizioni dedicate ai maestri della musique concrète, della sperimentazione elettroacustica e acusmatica, contando sin dal primo anno sei Lp con opere di Pierre Schaeffer, Bernard Parmegiani, Luc Ferrari e altri pionieri del secondo Novecento; a oggi i volumi della serie ‘Recollection GRM’ sono ventiquattro tra monografici e compilation (‘Traces’). 
Riportare il passato della musica elettronica nel presente: questo il chiaro intento della virtuosa iniziativa discografica prodotta da Peter Rehberg – fondatore di eMego – in stretta collaborazione con i direttori artistici di Ina/GRM, ovvero Christian Zanési (dal 2006 al 2015) e François Bonnet, alias Kassel Jaeger (dal 2016 al presente).

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Weekly Recs | 2020/4

Kiko Dinucci – Rastilho (2020)

John Chantler / Steve Noble / Seymour Wright – Atlantis (2020)

Stein Urheim – Downhill Uplift (2020)

Frode Gjerstad / Hamid Drake / William Parker – Hasselt 2010 (2020)

Jim O’Rourke – To Magnetize Money and Catch a Roving Eye (2019)

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