
♢ I Like to Sleep – Daymare (2020)
♢ Master Oogway – Earth and Other Worlds (2020)

♢ I Like to Sleep – Daymare (2020)
♢ Master Oogway – Earth and Other Worlds (2020)

♢ Kim Myhr – Vesper (Hubro, 2020)
♢ Sylvain Chauveau – Life Without Machines (FLAU, 2020)
♢ Oscillatorial Binnage – Agitations: Post-Electronic Sounds (Sub Rosa, 2020)
♢ SEC_ & Tricatiempo – La Tana (Subincision, 2020)

♢ Horse Lords – The Common Task (Northern Spy, 2020)
♢ OWL – Mille Feuille (Sofa Music, 2020)
♢ Lina Andonovska – A Way A Lone A Last (Diatribe, 2020)

♢ Kiko Dinucci – Rastilho (2020)
♢ John Chantler / Steve Noble / Seymour Wright – Atlantis (2020)
♢ Stein Urheim – Downhill Uplift (2020)
♢ Frode Gjerstad / Hamid Drake / William Parker – Hasselt 2010 (2020)
♢ Jim O’Rourke – To Magnetize Money and Catch a Roving Eye (2019)
Rune Grammofon, 2018
modern classical

Che Arve Henriksen stesse tornando a imporsi come una delle voci più distintive della musica contemporanea lo si poteva comprendere dalla quantità di progetti nei quali è stato coinvolto in questi ultimi anni, divisi tra label d’assoluto prestigio come ECM, ACT e la connazionale Rune Grammofon. Ma The Height of the Reeds non è soltanto un album singolare e inaspettato: è il tipo di progetto che si spera di incontrare almeno una volta all’anno, capace di distogliere improvvisamente l’attenzione da tutto il resto e di assorbirti completamente.
Ciò accade, in molti casi, quando esso sfugge alle classificazioni, lasciandoci entrare in un mondo interiore che non potevamo conoscere, e che per effetto di una seduzione istantanea ci trattiene fino all’ultimo nel suo intenso dominio sensoriale.