Phill Niblock, Franck Vigroux & Kasper T. Toeplitz – BestiaIRE

Matière Mémoire, 2021
drone, noise

(ENGLISH TEXT BELOW)

I meno avvezzi al genere tendono a considerare la pura drone music come un paradigma immutabile, paragonabile allo sviluppo potenzialmente infinito di una linea orizzontale: forme sonore mutevoli per densità e per ampiezza di spettro ma, almeno in apparenza, perlopiù statiche e ridondanti. Occorre infatti un sforzo ulteriore per accedere alle proprietà meno evidenti di questa estetica, alla “verticalità” entro cui si cela una gamma inesauribile di inflessioni microtonali e subarmoniche, obliate cellule primarie dell’intera fenomenologia acustica.
Ed è proprio questo aspetto rivelatorio ad animare la riscoperta di decani della sperimentazione come Alvin Lucier, Éliane Radigue e Phill Niblock da parte di giovani strumentisti contemporanei: essi negli ultimi anni si sono visti sempre più spesso coinvolti nell’esecuzione di opere che divengono, in un certo senso, il tramite per un passaggio di consegne vòlto a perpetuare tali pratiche e sensibilità verso la materia sonora in tutta la sua sfuggente complessità.

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Mika Vainio – Last Live

Editions Mego, 2021
noise, glitch

(ENGLISH TEXT BELOW)

A me in fondo non dispiace l’idea che questo sia davvero il lascito finale di Mika Vainio. Non perché il guru dell’elettronica finlandese non avesse ormai più nulla da dire – tutt’altro, a giudicare anche dai progetti pubblicati postumi –, né per il fatto che questo live rappresenti una qualche summa del suo incompiuto percorso di sperimentazione. È soltanto una conclusione putativa e non un testamento volontario, ma malgrado ciò ci resta quantomeno l’opportunità di apprezzare un’uscita di scena aspra e incompromissoria, un affondo risoluto nel più radicale minimal/massimalismo analogico.

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Reinhold Friedl – KRAFFT

Ensemble 2e2m & zeitkratzer

zeitkratzer / Bocian, 2020
contemporary classical, chamber noise

(ENGLISH TEXT BELOW)

Un atteggiamento di costante sfida può indurci a indietreggiare, a mantenere le distanze rispetto a situazioni perturbanti, oppure spingerci al confronto per scoprire chi l’avrà vinta sull’altro. Di certo non sarà un insaziabile avanguardista come Reinhold Friedl a venirci incontro con sortite musicali accomodanti o atte a consolidare le nostre certezze e predilezioni: sia come compositore originale che come “arrangiatore” di derive sonore estreme – dall’harsh noise di Metal Machine Music e dei Whitehouse alla caotica selva free jazz di Muhal Richard Abrams – il pianista sperimentale e direttore dell’ensemble zeitkratzer non intraprende alcun progetto che non rappresenti un passo in avanti nella definizione di una personale estetica del ‘klang’ assoluto, finanche a discapito di un ascolto “piacevole”.

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