Mika Vainio – Last Live

Editions Mego, 2021
noise, glitch

(ENGLISH TEXT BELOW)

A me in fondo non dispiace l’idea che questo sia davvero il lascito finale di Mika Vainio. Non perché il guru dell’elettronica finlandese non avesse ormai più nulla da dire – tutt’altro, a giudicare anche dai progetti pubblicati postumi –, né per il fatto che questo live rappresenti una qualche summa del suo incompiuto percorso di sperimentazione. È soltanto una conclusione putativa e non un testamento volontario, ma malgrado ciò ci resta quantomeno l’opportunità di apprezzare un’uscita di scena aspra e incompromissoria, un affondo risoluto nel più radicale minimal/massimalismo analogico.

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Ø ‎– Kiteet

Sähkö, 2020
glitch, reductionism

(ENGLISH TEXT BELOW)

Scavare negli archivi non dovrebbe mai essere una manovra di ripiego, quanto piuttosto l’opportunità di rintracciare storie perdute, incomplete o dimenticate attraverso un’appassionata ricostruzione filologica. Dopo una sequenza di album postumi (Reat, Lydspor One & Two, The Heat Equation) volti a chiudere il cerchio sulle ultime produzioni del compianto Mika Vainio – opere autonome e commissioni che ne attestano ulteriormente la statura artistica – valeva senz’altro la pena di riportare alla luce un capitolo emblematico della sua carriera agli esordi, prova straordinariamente precoce del suo distintivo immaginario sonoro. Kiteet [‘Cristalli’] ci racconta di un’epoca in cui le diverse traiettorie dell’utopia e dell’avanguardia estetica potevano ancora incrociarsi fertilmente, dando vita a progetti multidisciplinari innovativi fondati su una visione comune dall’assoluta coerenza concettuale.

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