Aaron Turner – To Speak

Trost, 2022
drone/noise, experimental

(ENGLISH TEXT BELOW)

Se dovessimo basarci soltanto su alcuni degli esiti più brillanti che la scena sperimentale dell’ultimo decennio ci ha offerto, verrebbe spontaneo credere che l’odierno chitarrista detesti l’identità universalmente riconosciuta del proprio strumento, vero e indiscutibile protagonista del Novecento musicale. Sebbene certi luminari del rock ne avessero già rivelato l’anima più lirica e tormentata, la sei-corde è finita nelle mani dei mediocri come degli eccelsi, degli amatori come dei virtuosi, ma sempre confinata entro un canone relativamente ristretto, poco permeabile all’ibridazione o persino allo stravolgimento della propria natura timbrica.

Leggi tutto / read more

Quentin Tolimieri – Monochromes

elsewhere, 2022
minimalism, experimental

(ENGLISH TEXT BELOW)

Osservare da vicino la pittura minimalista può cambiare per sempre il nostro sguardo. Ci accorgiamo che i riquadri, gli “schermi” di colore non sono, anch’essi, altro che sommatorie di pazienti campiture stratificate nel tempo, che persino nella più radicale continuità cromatica difficilmente riescono a celare la loro genesi additiva.
Perciò non è mai del tutto vero che il dipinto sia unicamente e totalmente presente, poiché in esso è concentrata l’intera, imprescindibile linea temporale del gesto pittorico, che se manca di rivelarsi allo sguardo è soltanto per effetto di distanza o di semplificazione gestaltica.

Leggi tutto / read more

Reinier van Houdt – drift nowhere past / the adventure of sleep

elsewhere, 2022
eai, experimental

(ENGLISH TEXT BELOW)

Ogni regola, ogni pratica abituale è venuta improvvisamente meno per tentare di far fronte ai mesi dell’isolamento. Ai piani di lungo termine si è sostituita la strategia di sopravvivenza quotidiana, con qualunque mezzo necessario. Per l’artista di professione – l’ingranaggio “in eccesso” nella macchina sociale –, una crisi profonda a tal punto da rimettere in discussione il proprio ruolo individuale, scavalcato dall’eroismo conclamato del settore sanitario e della classe operaia che nonostante tutto eccetera eccetera.
Nelle rare esternazioni pubbliche di Reinier van Houdt, in quel periodo, ho letto parole disarmate, vuote di speranza in un ritorno alla pur precaria normalità di prima. Ma forse mai come in quel momento, per lui e per tantissimi altri, l’arte è stata il rifugio più immediato e irrinunciabile, il luogo dell’illusione e dell’utopia ove dar sfogo alle proprie angosce.

Leggi tutto / read more

XIPE – Nepantleras

zOaR, 2022
free folk, experimental

(ENGLISH TEXT BELOW)

Quante forme può assumere l’utopia? Moltissime quella politica, mentre quella poetica, in definitiva, una soltanto: il superamento del linguaggio, l’abolizione del significante in favore del nudo significato, il bruciante nucleo dell’essere vivi. Allora anche le più solide strutture musicali e il senso compiuto della parola divengono viatici verso l’oblio, l’assenza a sé stessi. È in tale fruttuosa sfera di alterità espressiva che si sviluppa il dialogo tra Ivan Bringas e Giulia Deval, il neonato duo sperimentale XIPE alla corte di Elliott Sharp, che con la sua zOaR Records dà alle stampe un esordio conciso e di radice istintuale, adeso alla dimensione mitica e mistica da cui le Muse ne hanno ispirato la creazione.

Leggi tutto / read more

Michèle Bokanowski – Musique de courts métrages

Invisibilia Editions, 2021
experimental, electroacoustic

(ENGLISH TEXT BELOW)

Se la cosiddetta musica d’ambiente (o d’atmosfera) e la colonna sonora si possono considerare in qualche modo imparentate, lo stesso non si può dire per quell’ambito di ricerca sonora – più che sotterraneo, quasi esoterico – che negli ultimi anni del secolo scorso, in Francia, hanno assunto arbitrariamente il nome di cinéma pour l’oreille, complice l’omonima serie discografica curata da Jérôme Noetinger per l’etichetta Metamkine. Con un alto grado d’astrazione e una libertà drammaturgica senza compromessi, tale corrente ha voluto trascendere la musica per film affinché fosse la musica stessa a divenire il film, la sala buia ove la percezione uditiva si pone come l’esclusivo referente di un rinnovato orizzonte immaginifico, emancipato dai più rigidi e oggettivanti schemi dell’interpretazione visiva.

Leggi tutto / read more