Wild Up – Julius Eastman Vol. 2: Joy Boy

New Amsterdam, 2022
contemporary classical, minimalism


(ENGLISH TEXT BELOW)

L’improvvisa rinascita del culto reazionario di Julius Eastman, cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni, ha scatenato una sorta di corsa all’oro da parte di numerosi ensemble d’ambito americano come anche europeo. La produzione scarsamente documentata (persino in termini di carte autografe) dell’outsider statunitense ha costituito un’occasione ghiotta non soltanto per l’ampliamento dei repertori con materiale ancora pressoché “vergine”, aperto a varie interpretazioni difficili a contestarsi, ma anche per fare di una figura artistica così eccentrica una sorta di vessillo, in un’era dove l’inclusività è in cima all’agenda di qualunque attività che debba relazionarsi con il pubblico, sia in un’ottica strettamente commerciale che in quella culturale.

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Julius Eastman – Three Extended Pieces for Four Pianos

Sub Rosa, 2021
post-minimalism

(ENGLISH TEXT BELOW)

La sempre virtuosa etichetta belga Sub Rosa ha scelto la strada dell’oggettività e, di conseguenza, del politicamente corretto nel presentare come ‘tre brani estesi per quattro pianoforti’ quella che sin dal principio, tra il 1979 e il 1980, fu concepita da Julius Eastman nella forma di una trilogia afferente alla sua ‘Nigger Series’: e benché egli non sia stato di certo il primo ad adottare provocatoriamente questa terminologia, essa assume una rilevanza e un’amarezza tutte particolari nel contesto della sua irriducibile militanza in qualità di afroamericano, omosessuale e, di lì a poco, reietto della società.
Malgrado il suo sfavillante talento di compositore e performer, Eastman ha lasciato questo mondo nel più miserevole silenzio ed è stato pressoché dimenticato per lunghi anni fin quando, sul finire del secolo scorso, la compositrice e conoscente Mary Jane Leach non ha avviato una ricerca estensiva per salvare la documentazione e le partiture disperse di questa voce così singolare dell’avanguardia americana.

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Julius Eastman – Femenine

ensemble 0 & AUM Grand Ensemble

Sub Rosa, 2021
minimalism

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Se si fosse paventata trent’anni più tardi, una fine tragicamente silenziosa come quella di Julius Eastman (1940-1990) avrebbe forse potuto essere scongiurata: oggi – mi piace crederlo – la comunità globale sarebbe accorsa a sostenere, economicamente e moralmente, un così vivace talento creativo e militante; un outsider sotto ogni aspetto (emarginato, come è noto, in quanto nero e apertamente omosessuale), fedele sino all’ultimo alla propria vocazione, prima di arrendersi all’ombra di una morte sofferta e in solitudine, quasi del tutto dimenticato persino dai suoi amici e collaboratori.
Non soltanto la travagliata vicenda umana, ma anche le distintive composizioni di Eastman hanno attraversato un lungo periodo di oblio, finché una lodevole ricostruzione filologica ha portato al recupero di diverse partiture e registrazioni dell’epoca, testimonianze inestimabili e prodromiche alla nascita di un tardivo ma accorato culto musicale.

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