Michael Vincent Waller – Moments

Unseen Worlds, 2019
modern classical

Cover Photography: Phill Niblock © 2013

Due anni dopo l’esordio discografico per la Recital di Sean McCann, il giovane compositore statunitense Michael Vincent Waller raccoglie un altro corpus di brani per pianoforte o vibrafono – in gran parte datati al 2018 – per fare ingresso nel catalogo della onorata Unseen Worlds, editrice tra le altre cose di importanti reissue in ambito elettronico e sperimentale “vintage” (da Laurie Spiegel a Carl Stone, da Lubomyr Melnyk a “Blue” Gene Tyranny).
Moments non riserva sorprese in merito allo stile compositivo di Waller, che si conferma perfettamente bilanciato tra la pregnanza sonora della New York School sessantiana e la più recente sensibilità neoclassica.

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Michael Vincent Waller – Trajectories

Recital, 2017
modern classical

cover photography: Phill Niblock ©

Pochi anni fa, quando il giovane compositore statunitense Michael Vincent Waller presentava i suoi lavori con dischi autoprodotti intitolati Five Easy Pieces e Seven Easy Pieces, più che un omaggio al classico della New Hollywood o alle lezioni di fisica di Feynman stava esplicitando una dichiarazione d’intenti che ancora oggi, in un certo senso, caratterizza ogni singolo suo brano.
Di norma un musicista si offenderebbe sentendo parlare del proprio operato in termini come “semplice” o addirittura “facile”. Per Waller questo sembra essere invece il fine ultimo, sviluppando una rivisitazione del proto-impressionismo di Erik Satie aggiornata agli stilemi dell’attuale corrente neoclassica.

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