Marco Baldini – Vesperi

Another Timbre, 2023
contemporary classical, chamber music


(ENGLISH TEXT BELOW)

Tra le partiture del nuovo riduzionismo sembra spirare l’eco di un adagio talmente antico da risiedere fuori dal tempo, da ancor prima che la musica fosse musica. Si può davvero, dunque, parlare di un semplice “ritorno all’ordine”, o peggio di manierismo, una volta raggiunto l’innegabile punto di saturazione susseguente alle avanguardie del Novecento? La risolutezza e l’intensità d’animo con cui certa composizione contemporanea ha riscoperto e perseguito le vie della quiete formale ci parla, anzi, di una chiara volontà di rinnovamento espressivo, con ciò svelando un potenziale che la musica pre-moderna, pur contenendolo in nuce, non trovò terreno fertile a sufficienza per far fruttare.

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Emmanuel Holterbach – Ricercar nell’ombra

Blutwurst ensemble
Another Timbre, 2020
contemporary classical, chamber drone


(ENGLISH TEXT BELOW)

Dapprima furono l’ambient e la drone music ad attingere al repertorio e alla strumentazione classica: il canone di Pachelbel fuori fase e i “sound stretch” applicati ai cori nei lavori storici di Brian Eno; il Deep Listening del trio Oliveros / Dempster / Panaiotis nell’inebriante riverbero di un’enorme cisterna a Washington; il tiepido bagliore emanato dalle ampie tessiture d’archi e fiati di Stars of the Lid e Bing & Ruth.
Benché si siano rese costanti le contaminazioni incrociate tra i due ambiti, negli ultimi anni sembra essersi innescato un moto inverso, per cui compositori e strumentisti di nuova generazione portano gli stilemi della musica atmosferica nelle sale da concerto tradizionali, dalle suite da camera degli ensemble Zeitkratzer, Book of Air e NeoN al monumentale “Sleep” di Max Richter.

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