Avram & Dumitrescu – Sacrum et Profanum

Hyperion Ensemble

Edition Modern, 2022
avantgarde, spectralism


(ENGLISH TEXT BELOW)

Ascoltando l’opera dei grandi maestri dello spettralismo rumeno, molto spesso si stenta a credere che utilizzino gli stessi mezzi degli altri compositori: parlare di un’estetica visionaria, nel loro caso, non è una forma di iperbole, bensì il mero, obiettivo riconoscimento della loro capacità quasi sovrumana di trascendere i limiti fisici della strumentazione acustica – per non parlare della gravosa eredità di stili e tradizioni che si portano appresso.

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Horatiu Radulescu – Plasmatic Music, Vol. 1

Mode, 2022
contemporary classical, spectralism


(ENGLISH TEXT BELOW)

L’establishment della Neue Musik ha tenuto a distinguere piuttosto nettamente l’apporto – pur sempre rivoluzionario – degli spettralisti francesi da quello dell’altrettanto idiosincratica ma ancor più distintiva corrente rumena, banalizzando la questione in un’apparente dicotomia tra “scienziati” e “mistici”, tra pragmatismo e spiritualità. Il tempo, assieme a numerosi studi accademici, ha dimostrato non soltanto che le due tendenze furono sostanzialmente complementari, ma che la seconda racchiudeva in potenza tutto ciò che le avanguardie “colte”, oggi più che mai, continuano a investigare tra le pieghe del suono acustico, tutt’altro che esausto nel disvelamento delle sue proprietà fondamentali.

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