Fundacja Słuchaj, 2022
free impro

(ENGLISH TEXT BELOW)
Chi frequenta abitualmente le frange più radicali della musica spontanea avrà notato, con ogni probabilità, che certe volte non si sa dire perché qualcosa funzioni o meno: l’alchimia tra improvvisatori è difficile a spiegarsi e sembra dipendere da un quid ineffabile, una linea sottile che separa il trionfo dal disastro; nulla di strano, a ben vedere, per un’arte fondata sull’assenza di premeditazione e che consapevolmente elegge il rischio a cifra poetica.
In altri casi, invece, ogni cosa appare da subito chiara, il gesto sonoro è fulmineo ma controllato, la tensione tra i corpi (umani e non) produce un senso di attesa spasmodica, d’un tratto la seduta dell’ascoltatore si fa troppo stretta e scomoda: è in atto una nuova genesi, la coniazione di un lessico musicale senza reali termini di raffronto, e che proprio in forza della sua assoluta estraneità, paradossalmente, diviene subito familiare a tutti.