ECM, 2020
contemporary classical

(ENGLISH TEXT BELOW)
Si può lecitamente obiettare che nel tempo la linea editoriale dell’etichetta di Manfred Eicher si sia fatta vieppiù “conservatrice”, con pubblicazioni atte a consolidare un ‘ECM sound’ che ormai di rado si spinge nei territori della sperimentazione e delle nuove avanguardie. Ciò non toglie che, quand’anche si trattasse soltanto della periodica rivendicazione di un primato, è proprio ad Eicher che dobbiamo la diffusione e il riconoscimento internazionale di ammirevoli compositori dell’est Europa e dell’ex Repubblica Sovietica, da Arvo Pärt a Giya Kancheli, da Valentin Silvestrov a Tigran Mansurian.
Risale alla metà degli anni novanta il legame con il maestro estone Erkki-Sven Tüür (*1959), al quale Eicher voleva da tempo dedicare un progetto incentrato unicamente sul repertorio cameristico: sono infatti datati tra il 2002 e il 2017 i quattro brani raccolti nel settimo ‘portrait album’ di Tüür per la New Series del marchio monacense; un corpus inteso a rappresentare incisivamente la fluidità stilistica e la sfuggente evocatività della sua poetica.