William Basinski – Lamentations

Temporary Residence Ltd., 2020
ambient, tape music

(ENGLISH TEXT BELOW)

Occorre risalire alle scritture dell’Antico Testamento per comprendere il senso della lamentatio, il grido che sorge dalla tragedia umana ed echeggia nella storia per voce dei profeti e degli evangelisti, dalla devastazione di Gerusalemme per mano dei Babilonesi alla crocifissione di Cristo. Nelle arti occidentali, in particolare, ha attraversato i secoli l’immagine della Mater dolorosa davanti al corpo senza vita del figlio, eternata nelle opere di Giotto, Michelangelo e Giovanni Bellini ma anche nelle polifonie dei maestri di cappella rinascimentali, sino ai nostri contemporanei quali Penderecki, Pärt, Górecki e MacMillan.
Niente affatto scevra da una propria forma di sacralità e trascendenza, si può dire che l’intera opera di William Basinski consista nel dare forma concreta al lamento del tempo: quello perduto e ineffabile della malinconia, cristallizzata nell’incessante iterazione di cellule motiviche, e quello della realtà che decade e si dissolve sotto i nostri occhi, un istante dopo l’altro, finché non ne rimane soltanto la più esile essenza.

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